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Scoliosi, lordosi e cifosi

Spesso avrete sentito nominare “lordosi”, “cifosi” e “scoliosi”, ma cosa sono? Se ci si mette di profilo davanti allo specchio, si può notare che a partire dal collo la schiena non è una linea diritta ma ha delle curve: le cifosi sono le curve convesse, e le lordosi le curve concave. Una schiena sana possiede quattro curve naturali, appunto due lordosi (cervicale e lombare) e due cifosi (dorsale e osso sacro). Queste curve funzionano come gli archi in architettura e servono a trasmettere il peso del corpo e della gravità fino alle anche. Per questo, per essere in buona salute, è fondamentale che le cifosi e le lordosi ci siano, ma che non siano né troppo accentuate (nel qual caso si parla di “iperlordosi” e “ipercifosi”, quest'ultima nota anche come gibbosi), né assenti o troppo diritte (nel qual caso si parla di “rettilineizzazione”). E le scoliosi? Sono curve laterali anomale, che non si vedono di profilo ma di spalle, con una sola deviazione o anche due, che generano la caratteristica forma a S.

Cosa succede avviene la rettilineizzazione e le curve naturali si riducono o scompaiono? Come detto in precedenza, le cifosi e le lordosi trasferiscono il peso del corpo e della gravità fino alle gambe, che poi lo scaricano a terra. A causa di una postura sbagliata prolungata, o di alcuni tipi di incidenti, può succedere che una o più di queste curve scompaiano, raddrizzando il tratto di colonna, che quindi non riesce più a trasmettere correttamente il peso. In questo caso, il carico si accumula su dischi e articolazioni, aumentando enormemente sia il rischio di discopatie che l’erosione della normale cartilagine, e quindi accelerando lo sviluppo di artrosi. Inoltre, a differenza delle curve troppo accentuate, quelle rettilineizzate sono particolarmente difficili da correggere anche attraverso l’attività fisica, che spesso può solo ridurre lo sforzo potenziando la muscolatura circostante. È quindi indispensabile aver cura delle proprie curve e far attenzione alle posture quotidiane. La zona più a rischio è solitamente quella cervicale. Una delle cause più comuni? I telefonini e tablet, che fanno passare ore e ore con il capo chino in avanti, annullando o invertendo la naturale lordosi cervicale. Molto più salutare sollevarli altezza sguardo, poggiando i gomiti su un bracciolo.

E se invece le curve si accentuano troppo, diventando “iper”? Anche in questo caso, si tratta di un processo complesso ma sempre meccanico, solitamente generato dall’erroneo rapporto di forza tra alcuni muscoli posturali, e in alcuni casi avvantaggiato da una predisposizione naturale, dalla gravidanza o da alcuni tipi di attività nell’infanzia. Molto spesso avvengono in coppia, con iperlordosi cervicale associata a ipercifosi dorsale, e iperlordosi lombare associata a ipercifosi sacrali, ma non è raro vederle tutte e quattro insieme, soprattutto in persone con un lavoro e stile di vita molto sedentario. Il rischio rappresentato da queste curve è duplice: da una parte, caricando le articolazioni della schiena in maniera anomala favoriscono infiammazioni, contratture, stati dolorosi e, a lungo andare, discopatie e artrosi; dall’altra, rendono più difficoltosa la corretta esecuzione di tanti esercizi ginnici, aumentando il rischio di infortuni. Ci sono però anche buone notizie: se in passato si pensava che le curve accentuate fossero incurabili una volta terminata l’adolescenza, ora si conoscono molte strategie per correggerle parzialmente o totalmente anche nelle prime decadi dell’età adulta, lavorando in studio e in palestra per ripristinare il corretto equilibrio muscolare prima dello svilupparsi dell’artrosi che le renderebbe permanenti.