Chiropratica

E' una disciplina scientifica, basata su ricerche mediche e riconosciuta dall'Associazione Mondiale della Sanità. E' la terza disciplina medica più diffusa del mondo occidentale, dopo medicina di base e odontoiatria. Dopo cento anni dalla sua nascita, negli USA, si contano più di 70,000 chiropratici, e la chiropratica è attualmente, negli Stati Uniti e in Giappone, la professione sanitaria più diffusa tra quelle che non si avvalgono dell’utilizzo di farmaci o medicamenti. A conferma della sua diffusione crescente, è riconosciuta in Italia dal 2007.

La chiropratica concentra la propria attenzione sulle relazioni tra struttura (il sistema scheletrico) e funzione (coordinata dal sistema nervoso) e sul modo in cui tale equilibrio influenza il recupero e il mantenimento della salute. Da ciò si deduce che un difetto biomeccanico della colonna vertebrale può compromettere l’equilibrio neuro-fisiologico dell’organismo e, quindi, può essere la causa di un infinito numero di problemi. A sostegno della chiropratica e a dimostrazione della sua sicurezza ed efficacia per il trattamento delle cause funzionali, legate anche allo stile di vita e l’ambiente in cui viviamo, che possono produrre sintomi quali lombalgie, cervicalgie, mal di testa ecc., si trova una notevole documentazione scientifica.

A seguito di un corso quinquennale apposito di laurea, un dottore in chiropratica è quindi uno specialista del sistema muscolo-scheletrico, e non si occupa solo della cura dei sintomi, ma anche della causa, per ridurre il rischio di episodi futuri. La chiropratica non fa uso di farmaci o operazioni. Molte società sportive e personalità della politica, dello sport e dello spettacolo si avvalgono regolarmente e notoriamente dei servizi di un chiropratico.

Cosa causa mal di schiena, dolori alla cervicale o discopatie?

Le cause di questi problemi possono essere molteplici, ma di solito rientrano in tre categorie: traumi (cadute, incidenti, movimenti impropri), cattiva postura e stress. Con il passare del tempo, queste possono risultare in articolazioni che si muovono troppo poco, irritando i nervi e riducendo la flessibilità dei muscoli, o in articolazioni che si muovono troppo, facendo pressione sui nervi circostanti ed infiammandoli.

In seguito, i muscoli possono perdere il tono ottimale, diventando troppo deboli o troppo rigidi. I dischi infiammati diventano progressivamente più sottili, perdendo la loro funzione di cuscinetto e riducendo lo spazio tra le vertebre, con conseguente aumento della pressione sui nervi. Con il passare degli anni, il corpo risponde depositando accumuli di calcio e sviluppando artrosi.