Approfondimenti

Attenzione a come ci si siede

A seconda del lavoro che si fa, può capitare di passare la maggior parte delle ore del giorno da seduti, ma qual è il modo corretto di sedersi, e soprattutto perché? Partiamo dal presupposto che il corpo umano non è progettato per sedersi, attività che i nostri antenati di decine di migliaia di anni fa potevano compiere ben poco. Studi comparativi sulle popolazioni indigene della Nuova Guinea abituate ad accovacciarsi piuttosto che a sedersi hanno dimostrato la quasi totale assenza delle più comuni problematiche della colonna vertebrale, incluse le discopatie. La ragione si ricollega al discorso delle curve fatto in precedenza: lordosi e cifosi servono a trasferire il peso del corpo fino alle anche, che poi lo trasmettono a terra lungo le gambe. Se si sta seduti, il carico si accumula sul tratto finale della colonna, e basta assumere una posizione imperfetta per sovraccaricare la zona e col passare del tempo danneggiare dischi e articolazioni. Una postura corretta cerca di minimizzare quest’effetto, con un buon supporto lombare, angoli di 90° alle anche e ai gomiti, e un eventuale monitor ad altezza sguardo. Se ci si piega in avanti, o ci si lascia scivolare nella cosiddetta posizione a cucchiaio, le curve naturali invece vengono alterate, e col passare del tempo la muscolatura si adatta, rendendo permanente quella posizione.

D’altra parte, a volte per lavoro è semplicemente necessario passare la giornata seduti, che sia alla scrivania o in macchina. Che fare allora? Per fortuna, esistono diversi supporti progettati per sostenere la schiena e migliorare il più possibile la situazione. Il più semplice è il cuscino di supporto lombare (“sitback rest”), che si fissa alla sedia o al sedile dell’auto ed è leggermente curvo in avanti, in modo da supportare la lordosi lombare. In ufficio, a questo supporto si può unire un cuscino propriocettivo, a forma di cuneo o tondo. Si tratta di un attrezzo in gomma, gonfiabile, su cui ci si siede (ovviamente dopo aver regolato l’altezza della sedia in modo da rimanere allineati), con il doppio beneficio di assorbire parte del carico del peso corporeo che altrimenti si accumulerebbe sulla base della schiena, e di far lavorare i muscoli posturali più piccoli e profondi in modo da mantenere il miglior equilibrio.

Per chi è più allenato, il passo avanti successivo è sostituire la sedia con una palla ginnica (“gym ball”): oltre ad assorbire la quasi totalità del carico corporeo, il solo rimanere in equilibrio su una gym ball attiva e rafforza i muscoli addominali profondi e i muscoli posturali della schiena, agendo in pratica come forma di allenamento. È un attrezzo meno regolabile e quindi un po’ più difficile da usare, perché una volta gonfiato dev’essere dell’altezza giusta per la scrivania, e nei primi giorni conviene non usarla per più di 20 minuti consecutivi, ma già in molte scuole e uffici britannici e americani sta iniziando a sostituire le sedie normali, come dimostra la foto che qui sopra, scattata direttamente nella biblioteca dell’università di chiropratica di Bournemouth. Tutti questi strumenti hanno poi il beneficio aggiunto di diventare abbastanza scomodi nel momento in cui si assume una postura errata, agendo in pratica da avvertimento e stimolo per rimanere in quella più corretta possibile.